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Cappella Palatina
Incastonata nel Palazzo dei Normanni, la Cappella Palatina è un tripudio di coloratissimi mosaici bizantini e arte araba che si fondono con linee gotiche generando stupendi effetti artistici.
Guy de Maupassant la definì “il più sorprendente gioiello religioso sognato dalla mente umana” ed in effetti descrivere le opere architettoniche, scultoree e musive che compongono ogni centimetro quadrato di questa cappella è difficile, perché l’insieme è talmente splendido da non fare trovare parole adatte che rendano giustizia a tanta bellezza.
Fu voluta da Ruggero II come cappella privata e dedicata all’apostolo Pietro. Non abbiamo notizie certe sulla data di fondazione ma sappiamo che fu solennemente consacrata alla presenza dello stesso sovrano il 28 aprile 1140, domenica delle Palme.
La cappella è di forma basilicale a tre navate divise da colonne di granito con capitelli corinzi dorati. Si trova al primo piano di Palazzo dei Normanni con ingresso nel loggiato a sinistra e, diversamente da quando fu costruita è inglobata in edifici d’epoca posteriore.
Le parti di maggiore rilievo sono quattro: il pavimento composto da piccole tessere di porfido, serpentino giallo e verde di granito, che formano bellissimi motivi floreali e geometrici. Il soffitto, ligneo a stalattiti, maquedas, secondo il classico stile islamico è uno dei capolavori decorativi più complessi d’ogni tempo. Un capolavoro assoluto, non soltanto per le forme ma anche per i dipinti che lo ricoprono: figure umane, danzatrici, suonatori d’arpa, tamburi e nacchere, buoi, anatre, tigri, cammelli, elefanti, fiori e piante. L’ambone, è una delle più importanti sculture romaniche d’Italia. Splendido pulpito, incastonato d’oro, malachite e porfido, affiancato da un gigantesco candelabro alto 9 metri e mezzo, diviso in cinque parti unito da un motivo a foglie di acanto, con soggetti divini, umani e floreali,
I mosaici della Cappella Palatina, possono essere definiti la più bella e preziosa “tappezzeria” del mondo. Sono sessanta scene, con centinaia di motivi e figure tra le quali spiccano due bellissime immagini del Cristo Pantocratore.